Una baia dalla forma di mezzaluna, con sabbia color miele, profumo di macchia mediterranea e mare trasparente: così si presenta Cala di Forno, una delle spiagge più selvagge e protette della Toscana. Situata all’interno del Parco Regionale della Maremma, nell’area dei Monti dell’Uccellina, questa località incanta chi cerca natura autentica, silenzio e panorami incontaminati. L’accesso è regolamentato per proteggere dune e habitat naturali, popolati da daini, cinghiali e rapaci marini, ed è possibile solo a piedi, attraverso un trekking che diventa parte integrante dell’esperienza. Non troverai stabilimenti balneari o servizi: qui l’unico rumore è quello del vento e delle onde. In questa guida scoprirai come arrivare, quali sono le regole e i permessi, come affrontare l’itinerario A4 e quando è il momento migliore per vivere questa avventura tra mare, natura e storia costiera.
Raggiungere Cala di Forno non è una passeggiata improvvisata: serve pianificazione e rispetto delle norme stabilite dal Parco della Maremma. La spiaggia si trova tra Collelungo e Talamone, con punto di accesso principale ad Alberese. Qui si trova il Centro Visite del Parco, tappa obbligatoria per acquistare i biglietti, ottenere mappe aggiornate e prenotare eventuali escursioni guidate. È possibile organizzare la visita anche online sul sito ufficiale del Parco della Maremma.
Durante l’estate, periodo a rischio incendi e di massima tutela ambientale, l’accesso a Cala di Forno è consentito solo con guida autorizzata, in giornate prestabilite. Questo sistema serve a regolare i flussi e a garantire la conservazione di habitat delicati come dune, ginepri secolari e zone di nidificazione degli uccelli marini. Le escursioni estive durano in media 8–9 ore, con un percorso di circa 16 km andata e ritorno, soste panoramiche e tempo libero in spiaggia.
Fuori stagione, in primavera e autunno, alcuni tratti del sentiero A4 possono essere percorsi autonomamente, ma sempre nel rispetto dei divieti temporanei e delle regole segnalate dal Parco. I gruppi superiori a 20 persone devono comunque prenotare una guida anche al di fuori dell’estate. L’area di Marina di Alberese costituisce una variante di accesso che si collega all’itinerario senza richiedere permessi aggiuntivi, ma resta sempre obbligatorio il biglietto.
Questo sistema di accesso regolamentato non è un limite, ma una garanzia: permette di vivere un’esperienza sicura e autentica, riducendo l’impatto umano su un ecosistema fragile e tutelando la biodiversità. Prima di partire, è fondamentale verificare sempre sul sito ufficiale aggiornamenti su orari, navette, chiusure temporanee o eventuali restrizioni stagionali.
Il percorso A4, noto come “Cala di Forno”, è uno dei più affascinanti trekking del Parco della Maremma. Parte dai Pinottolai di Collelungo e conduce attraverso ambienti diversi: pineta granducale, oliveti secolari, macchia mediterranea e tratti di falesie a picco sul mare. Il cammino offre continui belvedere sul litorale, con scorci spettacolari sulla spiaggia di Collelungo e sulla baia di Cala di Forno.
Dal punto di vista tecnico, la lunghezza indicata nelle versioni guidate estive con sosta mare arriva fino a 16–18 km. Il tempo medio di percorrenza è di 4–6 ore in autonomia e fino a 9 ore con guida. La difficoltà è considerata media, con saliscendi continui e tratti esposti al sole. È quindi indispensabile portare acqua (almeno 2–3 litri a persona), copricapo, crema solare e calzature adeguate.
Lungo il percorso si incontrano punti di interesse storico e naturalistico: la Torre di Collelungo, baluardo costiero di avvistamento, e più a sud i ruderi della Dogana Granducale di Cala di Forno, memoria di un passato legato a traffici marittimi e alla protezione della costa. La fauna rappresenta un altro grande protagonista: è frequente avvistare daini e cinghiali, mentre nei cieli volano rapaci come il falco pellegrino.
Camminare sull’A4 significa vivere un’esperienza immersiva, in cui il contatto diretto con la natura e la storia si uniscono in un itinerario unico nel suo genere. È un trekking che richiede impegno fisico, ma regala panorami e sensazioni difficilmente replicabili altrove in Toscana.
Una visita a Cala di Forno va preparata con attenzione. La spiaggia non dispone di servizi turistici: niente bar, ristoranti o docce. Occorre portare con sé tutto il necessario, compreso pranzo al sacco, sacchetti per i rifiuti e kit di pronto soccorso. Un equipaggiamento consigliato comprende scarpe da trekking, zaino leggero, cappello, occhiali da sole, costume e telo mare per la sosta.
Il periodo migliore per intraprendere l’escursione è la primavera e l’autunno, quando il clima è mite, la natura è rigogliosa e l’affollamento ridotto. In estate, l’esperienza rimane affascinante ma più impegnativa a causa del caldo e della durata del trekking.
Dal punto di vista comportamentale, è importante rispettare le regole del turismo sostenibile: restare sui sentieri segnalati, non accendere fuochi, non disturbare o alimentare la fauna, mantenere silenzio e sobrietà. Cala di Forno è un santuario naturale, e visitarlo significa anche contribuire alla sua conservazione.
Per completare l’esperienza, Cala di Forno può essere inserita in itinerari più ampi: un weekend nella Maremma tra Marina di Alberese e Collelungo, un tour della Costa d’Argento che includa Orbetello e Monte Argentario, oppure un percorso culturale che abbini natura e storia con l’Abbazia di San Rabano e i borghi medievali di Magliano in Toscana.
Per informazioni aggiornate su prezzi, modalità di accesso, calendario delle escursioni guidate e regolamenti stagionali, è sempre consigliato consultare direttamente le pagine ufficiali del Parco della Maremma. Solo così si ha la certezza di partire preparati e vivere al meglio questa esperienza unica.