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Volterra e l’alabastro: dal tornio a pertica al design

Volterra, città dell’alabastro e della luce: un viaggio nella pietra toscana

Nel cuore della Toscana, Volterra si svela come una città senza tempo, sospesa tra la civiltà etrusca e la modernità del design. Qui nasce l’alabastro volterrano, la celebre “pietra di luce” che da secoli plasma l’identità del borgo e continua ad affascinare artisti, architetti e visitatori da tutto il mondo. Camminando tra i vicoli di pietra, le botteghe artigiane raccontano un sapere antico, fatto di pazienza, gesti precisi e rispetto per la materia. Ogni pezzo, dalle lampade scolpite a mano agli oggetti decorativi, riflette la tradizione che ancora oggi anima le mani dei maestri alabastrai.

Un itinerario a Volterra è molto più di una visita: è un’esperienza multisensoriale, dove storia, arte e artigianato si fondono in una narrazione autentica. Tra un laboratorio e una mostra al Museo Etrusco Guarnacci, si scopre la connessione profonda tra uomo e pietra, tra passato e innovazione.

Dalla cava agli Etruschi: l’origine millenaria dell’alabastro volterrano

L’alabastro di Volterra è una roccia gessosa, un solfato di calcio bi-idrato (CaSOâ‚„·2Hâ‚‚O) dalla straordinaria traslucenza. È proprio questa qualità a renderlo unico nel panorama mondiale: la sua struttura fine e compatta lascia filtrare la luce con un bagliore caldo, quasi mistico. Fin dall’epoca etrusca, la pietra è stata scelta per realizzare urne cinerarie, rilievi e sculture di grande valore simbolico, molte delle quali oggi custodite presso il Museo Etrusco Guarnacci.

La lavorazione di questa pietra risale almeno al IV secolo a.C., quando Volterra era una delle città più prospere dell’Etruria. Gli artigiani la preferivano al marmo per la sua docilità alla scultura e per la possibilità di colorarla facilmente. Con il passare dei secoli, l’alabastro è divenuto sinonimo della città stessa, tanto che ancora oggi si parla di “Volterra, città dell’alabastro”.

Le varietà locali – come lo scaglione (bianco e traslucido, perfetto per lampade), l’agata (con venature brune), o la pietra a marmo (più opaca e compatta) – testimoniano una gamma cromatica che affascina artisti e designer contemporanei. Visitando le cave e le botteghe, si comprende come la lavorazione manuale, tramandata di generazione in generazione, sia una vera e propria forma d’arte.

Oggi, la pietra di Volterra non è solo un retaggio del passato, ma un ponte tra archeologia e design, una materia viva che continua a reinventarsi e a dare luce a nuove creazioni.

Dentro l’Ecomuseo e nelle botteghe: la tradizione viva del tornio a pertica

Il percorso ideale per comprendere l’anima dell’alabastro inizia all’Ecomuseo dell’Alabastro di Volterra, allestito nella suggestiva Casa-Torre Minucci. Qui la storia prende forma: strumenti, torni, scalpelli e modelli d’epoca raccontano il mestiere del maestro alabastraio, dalla cava al laboratorio. La sezione più affascinante è quella dedicata al tornio a pertica, un dispositivo interamente in legno che funziona con una pertica elastica collegata a un pedale: un sistema semplice ma geniale, che permette di modellare la pietra in ciotole e vasi dalle forme perfette.

L’Ecomuseo è un viaggio sensoriale tra materiali, profumi e gesti: il visitatore può assistere a dimostrazioni dal vivo, osservare strumenti originali e comprendere la fatica e la precisione che ogni manufatto richiede. È consigliato consultare gli orari di apertura aggiornati e le tariffe sul sito ufficiale del museo, dove è possibile anche acquistare la Volterra Card, che include altri luoghi culturali cittadini.

Dopo la visita, vale la pena entrare in una delle botteghe del centro storico. Realtà come la Cooperativa Artieri Alabastro, fondata nel 1895, o Alabarte, continuano a mantenere viva la tradizione, accogliendo turisti curiosi e studenti in formazione. Qui si può osservare da vicino la trasformazione del blocco grezzo in opera finita, con macchine moderne che si affiancano agli antichi torni.

Molte botteghe organizzano laboratori didattici su prenotazione, perfetti per famiglie o gruppi scolastici. Entrare in contatto diretto con l’artigiano è un’esperienza che avvicina al senso profondo della cultura materiale toscana, dove ogni oggetto nasce dalla mano e dalla luce.

Dal tornio al design contemporaneo: il futuro dell’alabastro volterrano

Oggi l’alabastro non è solo una testimonianza del passato, ma una materia del presente che ispira il mondo del design e dell’architettura d’interni. Aziende e atelier italiani collaborano con artisti internazionali per creare oggetti e lampade in alabastro dal linguaggio moderno, capaci di valorizzare la naturale trasparenza e morbidezza cromatica della pietra.

Tra le realtà più note figurano Alabastro Italiano, specializzato in sospensioni e complementi d’arredo, e piattaforme come Artemest, che esportano la maestria toscana in tutto il mondo. Architetti e interior designer, come lo studio Tollgard Design Group, impiegano l’alabastro di Volterra in progetti di hôtellerie e residenze di pregio, dimostrando come la tradizione artigiana possa dialogare con il minimalismo contemporaneo.

Le lampade in alabastro restano tra le creazioni più amate: la luce che attraversa lo scaglione crea un’atmosfera intima e accogliente, impossibile da replicare con materiali industriali. Allo stesso tempo, il ritorno all’artigianato locale promuove un turismo più consapevole, che valorizza la filiera corta e sostiene le nuove generazioni di artigiani.

Visitare Volterra oggi significa scoprire un equilibrio perfetto tra storia e innovazione, dove il gesto antico del tornio incontra la visione del design contemporaneo. In ogni laboratorio si respira la passione per una materia viva, che continua a riflettere – letteralmente – la luce della Toscana.

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