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Torta Mantovana di Prato: dolce toscano tra storia e gusto

Un capolavoro toscano tra leggenda e tradizione

Soffice, dorata e profumata di agrumi, la Torta Mantovana è uno dei dolci simbolo della città di Prato, nel cuore della Toscana. Nata nell’Ottocento, questa torta semplice e raffinata racconta una storia di scambi, ospitalità e maestria artigianale. La leggenda narra di due suore provenienti da Mantova che, durante un pellegrinaggio, donarono la ricetta al pasticcere Antonio Mattei, celebre per i Cantucci di Prato. Da allora, la Mantovana è diventata un’icona della pasticceria toscana, conosciuta per la sua consistenza morbida e la copertura croccante di mandorle e pinoli. Oggi si può gustare nelle storiche pasticcerie del centro, magari accompagnata da un calice di Vin Santo o da un caffè fumante. Scoprire la Mantovana significa immergersi nella dolcezza autentica della tradizione pratese.

Origini, storia e leggende della Torta Mantovana di Prato

La Torta Mantovana nasce a Prato ma porta con sé un nome che rimanda a Mantova: un paradosso che ne accresce il fascino. Secondo la versione più accreditata, nel 1875 due suore mantovane, in viaggio verso Roma per il Giubileo, si fermarono a Prato e regalarono la ricetta al maestro Antonio Mattei, riconoscente per la loro ospitalità. Mattei, già famoso per i cantucci, perfezionò la preparazione e la inserì nel suo repertorio, trasformandola in un simbolo cittadino.

La fama della Mantovana crebbe rapidamente, fino a raggiungere la notorietà nazionale grazie a Pellegrino Artusi, che la inserì al numero 577 del suo celebre manuale “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”. In questo modo la ricetta entrò nel canone della cucina italiana: un impasto di farina, zucchero, burro, uova e scorza di limone, sormontato da una crosta di mandorle e pinoli.

Altri studiosi hanno ipotizzato un’origine rinascimentale, legata alle relazioni culturali tra le corti dei Medici e dei Gonzaga, con la figura di Isabella d’Este come possibile tramite. Tuttavia, la tradizione viva e la memoria collettiva collocano inequivocabilmente la Mantovana nel territorio di Prato, dove viene prodotta ancora oggi secondo la ricetta originaria.

Curiosamente, la denominazione “Mantovana” è riconosciuta anche nei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) della Lombardia, a testimonianza della storicità del nome, ma la pratica concreta e la cultura gastronomica che la mantengono viva appartengono alla Toscana.

Nelle pasticcerie storiche, come il celebre Biscottificio Antonio Mattei, è possibile assaggiare la versione originale: bassa, compatta, senza lievito, con una crosta dorata e profumata. Un’esperienza che unisce storia, identità e sapore, e che racconta il legame indissolubile tra Prato e la sua tradizione dolciaria.

Ingredienti, varianti e segreti di preparazione

La forza della Torta Mantovana risiede nella sua semplicità. Gli ingredienti principali – farina 00, burro, zucchero, uova e scorza di limone – sono comuni, ma il risultato è straordinario grazie al perfetto equilibrio tra morbidezza interna e croccantezza esterna. La ricetta classica prevede 1 uovo intero e 4 tuorli, con il burro fuso incorporato lentamente per ottenere una consistenza vellutata.

L’impasto viene versato in una teglia imburrata, poi ricoperto con mandorle e pinoli interi che, durante la cottura, creano una superficie dorata e fragrante. Niente lievito, perché la sofficità deriva dalla lavorazione delle uova: è qui che nasce la tipica texture compatta ma morbida della Mantovana.

Le varianti non mancano: alcune pasticcerie aggiungono una punta di vaniglia, altre un leggero aroma di arancia grattugiata. Nelle versioni casalinghe si può trovare anche un filo di Vin Santo per profumare l’impasto. C’è chi preferisce più mandorle, chi più pinoli: ogni famiglia toscana ha la sua sfumatura.

Per chi desidera cimentarsi a casa, la ricetta codificata da Artusi resta un punto di riferimento immutabile da oltre un secolo. Sul sito Pellegrino Artusi è possibile trovare la versione originale, fedele alla tradizione.

Dal punto di vista gastronomico, la Mantovana è un dolce “da credenza”: si conserva bene per 2–3 giorni e spesso migliora con il passare delle ore. È perfetta per colazione con un cappuccino, per una merenda genuina o come dessert accompagnato da un calice di Vin Santo del Chianti DOC.

Il suo profumo agrumato e la texture vellutata la rendono un dolce versatile e raffinato, simbolo di una Toscana autentica, fatta di gesti semplici e sapori antichi. 

Dove gustarla e come inserirla nel tuo itinerario in Toscana

Assaggiare la Torta Mantovana nel luogo in cui è nata è un’esperienza che unisce gusto, cultura e scoperta. Il punto di riferimento è il centro storico di Prato, dove le pasticcerie custodiscono gelosamente la ricetta tramandata di generazione in generazione.

Il Biscottificio Antonio Mattei, in via Ricasoli, è una tappa imperdibile: qui la Mantovana è preparata secondo la tradizione artusiana, con ingredienti di prima qualità e profumo inconfondibile. Oltre alla torta, potrai acquistare i famosi Cantucci di Prato, da gustare insieme al Vin Santo locale.

Per un itinerario enogastronomico completo, il consiglio è di dedicare una giornata a Prato: al mattino visita il Museo del Tessuto, simbolo dell’identità industriale e artistica cittadina; prosegui con una passeggiata tra le botteghe artigiane e i caffè storici del centro. A pranzo, scegli una trattoria tipica con piatti del territorio come la bozza pratese o la mortadella di Prato IGP.

Nel pomeriggio, concediti una pausa dolce in una delle pasticcerie storiche, magari accompagnando la Mantovana con un tè nero agrumato o un calice di Moscato d’Asti. Se viaggi in auto, puoi proseguire verso il vicino Carmignano, tra colline e vigne, dove degustare vini DOCG in abbinamento ai dolci tipici.

Non mancano esperienze organizzate dedicate ai sapori locali con percorsi guidati e workshop di pasticceria.

Assaporare la Mantovana a Prato non è solo una pausa golosa, ma un viaggio nella memoria gastronomica toscana, un gesto che racconta la cultura del forno e la passione artigiana che rendono unica questa terra.

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