• Via A. Costa 2, Porto San Giorgio (FM)
 

Scarpaccia viareggina: il dolce toscano dell’estate

Un dolce di Viareggio tra mare, orti e tradizione contadina

Profuma di estate toscana, di mercati e di forni di paese: la scarpaccia dolce viareggina è una torta rustica nata tra il mare di Viareggio e le colline di Camaiore, simbolo della cucina povera di Versilia. Realizzata con zucchine fresche e fiori di zucca, farina e zucchero, rappresenta la perfetta sintesi fra semplicità e gusto. Il nome stesso, “scarpaccia”, evoca la forma sottile e il colore dorato della torta, simile alla suola di una scarpa. Questo dolce, legato ai ritmi del raccolto, nasce come piatto casalingo, cotto a fine giornata nei forni dei panifici, quando il calore residuo permetteva una cottura lenta e uniforme. Oggi è una specialità tipica toscana da scoprire in ogni viaggio in Versilia, magari dopo una passeggiata sul lungomare di Viareggio o una visita ai borghi collinari.

Origini e curiosità della scarpaccia: tra Viareggio e Camaiore

La scarpaccia affonda le sue radici nella cucina contadina toscana e, come molte ricette di territorio, presenta varianti locali nate da pochi ingredienti di stagione. La versione viareggina è dolce: zucchine novelle, zucchero, farina, talvolta uova e latte o un goccio di liquore per profumare l’impasto. La versione camaiorese, invece, è salata, arricchita da cipollotti, olio extravergine, pepe e talvolta Parmigiano. Entrambe condividono la base di zucchine sottili, adagiate in una pastella semplice e poi cotte in teglia bassa fino a ottenere bordi croccanti e caramellati.

Il nome “scarpaccia” pare derivare dal termine dialettale per “scarpa vecchia”, a ricordare lo spessore sottile del dolce. Nelle case viareggine si preparava alla fine della giornata, sfruttando il calore residuo del forno: un gesto di economia domestica che oggi diventa memoria gastronomica
Questa tradizione continua grazie a forni e pasticcerie locali, ma anche a numerose sagre di paese dove la scarpaccia si può assaggiare in estate (tra luglio e agosto, durante la Sagra sul Sagrato di Viareggio).

La scarpaccia racconta l’identità di un territorio: la Versilia contadina e marinara, dove la creatività in cucina nasce dalla necessità. Ancora oggi rappresenta un dolce genuino, spesso tramandato in famiglia e riscoperto nei ristoranti che valorizzano i sapori locali. Ogni fetta è una testimonianza di cultura e stagionalità, perfetta per chi ama i dessert rustici ma eleganti.

Ricetta autentica della scarpaccia dolce viareggina passo per passo

Preparare la scarpaccia dolce viareggina in casa è semplice, ma richiede attenzione alle proporzioni e alla cottura. Gli ingredienti di base sono zucchine piccole e tenere, possibilmente con i fiori di zucca, farina, zucchero, burro (o olio extravergine), un pizzico di sale e, a piacere, uova o latte.  
Dopo aver lavato e tagliato le zucchine a rondelle sottili, si lasciano riposare con un pizzico di sale per circa mezz’ora, così da perdere l’acqua in eccesso. Nel frattempo si prepara una pastella fluida, mescolando farina, zucchero, burro fuso e gli eventuali aromi come vaniglia o scorza di limone. Le zucchine vengono quindi unite all’impasto, che va steso in una teglia bassa e cotto a 180 °C per circa 45 minuti.

Il risultato ideale è una torta sottile (meno di 1 cm), dorata ai bordi e umida all’interno.
Può essere servita tiepida o a temperatura ambiente, accompagnata da Vin Santo, caffè o un vino bianco frizzante come il Vermentino della costa toscana. 
Per una variante più leggera, si può eliminare il burro e utilizzare solo olio extravergine di oliva, ottenendo un dolce naturale e senza lattosio.

Un piccolo segreto dei forni viareggini: la torta si cuoceva dopo il pane, quando la temperatura era più dolce e costante, ottenendo così la tipica consistenza “brunita” che rende unica la scarpaccia.

Dove assaggiare la scarpaccia in Versilia e abbinamenti da viaggio

Chi visita la Versilia tra maggio e settembre può cercare la scarpaccia in numerosi forni artigianali e sagre locali. A Viareggio si trova facilmente nei panifici storici del centro e nei mercati rionali; a Camaiore, invece, domina la versione salata. Un itinerario ideale prevede una tappa in entrambe le località per assaporare le due anime del piatto: mare e collina, dolce e salato.

Da non perdere le degustazioni durante eventi estivi come la Sagra sul Sagrato (Viareggio, luglio-agosto) e la Festa del Borgo di Camaiore, dove si possono provare piatti tipici, vini locali e dolci tradizionali. 

La scarpaccia è anche un ottimo souvenir culinario: si conserva per due giorni a temperatura ambiente e racconta, in ogni morso, la cultura della semplicità toscana. Perfetta come merenda o come dessert rustico dopo una giornata al mare, conquista con il suo equilibrio tra dolcezza e freschezza. 
Chi ama la fotografia troverà nella scarpaccia un dolce fotogenico e autentico, perfetto da immortalare accanto a un caffè o a una vista sul molo di Viareggio. 
Un’idea di viaggio? Collega la degustazione alla visita del Lago di Massaciuccoli e delle Alpi Apuane, dove natura e gastronomia si incontrano in un itinerario slow e rigenerante.

Vuoi ricevere le offerte?