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Mortadella di Prato IGP: sapore autentico della Toscana

Tra Prato e la Valle del Bisenzio: dove nasce un’eccellenza toscana

Nel cuore della Toscana più autentica, tra la città di Prato e la verde Valle del Bisenzio, prende vita uno dei salumi più iconici della tradizione locale: la Mortadella di Prato IGP. Questa specialità racchiude secoli di saper fare artigiano e profuma di spezie, storia e passione, rappresentando un vero emblema della cultura gastronomica toscana. A differenza della più famosa cugina bolognese, la mortadella di Prato sorprende per il suo profumo speziato e la nota dolce data dall’alchermes, liquore che le conferisce il suo inconfondibile colore rosa intenso.  
Visitando la città, tra laboratori di norcineria, forni tradizionali e enoteche storiche, si scopre un gusto che racconta identità e territorio. Chi percorre l’itinerario tra Prato e Carmignano non può rinunciare a un assaggio: un’esperienza che unisce la genuinità della cucina toscana all’accoglienza di un territorio ancora autentico.

Cos’è la Mortadella di Prato IGP: ingredienti, storia e unicità

La Mortadella di Prato IGP è un salume cotto, non stagionato, riconosciuto come Indicazione Geografica Protetta dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT). È prodotta con carni suine selezionate, sale marino, aglio, un mix di spezie (cannella, coriandolo, noce moscata, chiodi di garofano e pepe) e una piccola percentuale di alchermes (0,3–0,6%). 
La zona di produzione è circoscritta all’intero comune di Prato e ai comuni di Agliana, Quarrata e Montale, in provincia di Pistoia. Ogni fase di lavorazione – dalla selezione delle carni alla cottura – è regolata da un disciplinare che tutela la qualità e il legame con il territorio. 
Storicamente, le prime testimonianze risalgono al XVIII secolo: documenti locali attestano la presenza della mortadella pratese nelle botteghe cittadine e nei menù delle famiglie nobili. Oggi rappresenta un patrimonio gastronomico e culturale riconosciuto in tutta Italia.  
La differenza principale rispetto alla mortadella bolognese risiede proprio nel suo profilo aromatico: la speziatura è più marcata e “calda”, mentre l’alchermes aggiunge un tocco dolce e floreale unico. Il risultato è un salume morbido ma compatto, dall’aroma inconfondibile, ideale per aperitivi o piatti creativi.

Abbinamenti e itinerari: pane di Prato, fichi di Carmignano e vini DOCG

Un modo perfetto per apprezzare la Mortadella di Prato IGP è accompagnarla con il pane di Prato (bozza), dal profilo rustico e senza sale, che ne esalta la sapidità e la morbidezza. La combinazione tradizionale con i fichi di Carmignano, freschi in estate o secchi in inverno, è uno dei binomi più amati della gastronomia locale: dolce e salato si incontrano in un equilibrio perfetto. 
Chi ama l’enogastronomia può organizzare un micro-itinerario gourmet partendo dal centro storico di Prato, dove visitare il Castello dell’Imperatore, per poi fermarsi in una salumeria e gustare una fetta di mortadella appena affettata. Si può proseguire verso le colline di Carmignano, celebre zona vinicola del Carmignano DOCG, uno dei rossi più antichi d’Italia, la cui struttura elegante si sposa perfettamente con le note speziate del salume. 
Durante l’anno la città ospita eventi come EAT Prato e i Mortadella Days, dedicati alla promozione dei prodotti tipici e alle degustazioni di eccellenze locali.

Ricette e consigli di degustazione per un’esperienza toscana autentica

La Mortadella di Prato IGP può essere protagonista di piatti semplici ma dal grande impatto. Un classico è rappresentato dai sedani alla pratese, una ricetta storica che unisce carne di vitello, mortadella e aromi, fritta e ripassata nel ragù: un comfort food che racconta la cucina di casa. 
Un’altra proposta veloce è il panino “Prato Express”, composto da bozza tostata, stracchino e fichi di Carmignano. La cremosità del formaggio e la dolcezza della frutta bilanciano alla perfezione il sapore speziato della mortadella. 
Per chi desidera sperimentare, la mortadella può essere frullata con ricotta e latte per ottenere una crema morbida con cui farcire crostoni o bignè salati, oppure tagliata a cubetti per arricchire insalate di legumi. 
Servila sempre a temperatura ambiente o leggermente scaldata su piastra: il calore esalta gli aromi di spezie e alchermes. 
Infine, abbina un calice di rosso di Carmignano DOCG o un rosato toscano secco, ideali per pulire il palato e valorizzare la parte aromatica.

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